La terapia familiare è indicata per alcune tipologie di problemi, come nel caso di sintomi presentati da bambini o adolescenti. Quando a presentare una forma di sofferenza psicologica è infatti un individuo in fase di sviluppo diventa molto utile, se non indispensabile, effettuare degli incontri di famiglia. Basti pensare ai casi di separazione e di divorzio in cui i figli faticano ad accettare la nuova situazione, o ai casi di adozione e conflittualità tra i genitori.
La terapia familiare è una forma di psicoterapia che si focalizza sul sistema familiare e sulle complesse relazioni affettive che lo compongono. La psicoterapia della famiglia parte dall’idea che ogni individuo vive e si realizza nei suoi contesti relazionali, il primo dei quali è sicuramente la famiglia. Ciò vuol dire che ogni forma di disagio e di sofferenza espressa da un individuo, soprattutto se bambino o adolescente, nasce e si mantiene all’interno delle sue relazioni familiari. Prendersi cura dell’intera famiglia come fosse un unico organismo composto da tante parti, significa affrontare il disagio psicologico del singolo lavorando sulla totalità della famiglia.
Lo scopo della terapia familiare è migliorare il dialogo e le relazione tra i membri della famiglia. Spesso molti sintomi psicologici come l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari e anche i casi più gravi di psicosi, dipendono da relazioni disfunzionali all’interno della famiglia. Il focus della terapia diventano così il non rispetto di ruoli e regole, i conflitti nascosti, le emozioni mai espresse o le distanze disfunzionali tra i membri.
Di solito invito in studio l’intera famiglia (genitori e figli), anche se in alcuni casi scelgo di incontrare individualmente o separatamente solo alcuni membri del sistema (per esempio un incontro con i soli genitori o solo con i fratelli e le sorelle). Ognuno può esprimere liberamente il proprio disagio e di norma concordo un obiettivo chiaro con tutti quanti.
Durante la terapia metto aiuto i membri a dialogare tra loro (il padre con i gli, i fratelli tra di loro, la coppia di genitori etc.), affrontando i temi problematici della famiglia. Spesso ciò che faccio è aiutare ognuno ad apprendere una migliore linguaggio emotivo, che permetta una comunicazione più chiara. Il mio ruolo è quello di facilitatore e di garante dello spazio in cui il dialogo si realizza. È capitato spesso, ad esempio, che un lavoro approfondito con la coppia di genitori abbia fatto “magicamente sparire" (per così dire) il nervosismo, la reattività e il non rispetto delle regole di uno dei figli.