I disturbi d’ansia sono tra i più diffusi disagi psicologici del nostro tempo. L’ansia non necessariamente è patologica. Molto spesso è il modo in cui il nostro corpo ci comunica che qualcosa dentro di noi sta avvenendo: uno stato d’allarme per qualche esperienza insolita o di forte intensità. Se il messaggio che il nostro corpo ci manda è interpretato nel modo giusto, l’ansia può diventare l’emozione di innesco per un cambiamento di crescita, l’esperienza iniziale di un percorso di rinnovamento.
Il mio approccio, quello fenomenologico, considera l’ansia un’esperienza emotivo-corporea a cui un certo soggetto non riesce a trovare un senso. L’ansia è un’emozione informe, una sensazione di inquietudine apparentemente inspiegabile che si fa difficoltà a legare a qualcosa di preciso. Partendo dalle esperienze della vita quotidiana in cui l’ansia si manifesta accompagno il paziente nell’esplorazione dei propri vissuti e nella comprensione di ciò che gli accade.
Lo scopo del processo terapeutico dell’ansia è quello di rendere il paziente in grado di comprendere il messaggio inviatogli dalle dimensioni più profonde del suo essere, cioè quelle del corpo e delle emozioni. Ciò rende il paziente più consapevole e libero di prendere decisioni riguardo la sua esistenza. Nella pratica del trattamento dell’ansia utilizzo diverse tecniche per lavorare sul corpo e sulle emozioni.
Spesso capita che nella vita di tutti i giorni evitiamo di entrare in contatto con intense esperienze emotive. Ci difendiamo in modi diversi ‘anestetizzando’ il copro da cui le emozioni prendono vita o dissociandoci da esso. Facciamo questo per paura di cambiare la nostra visione del mondo, per paura di cambiare idea su una certa persona o addirittura per semplice mancanza di tempo. Alcune di queste emozioni che teniamo nascosti a noi stessi assumono la forma dell’ansia e possono creare sofferenza.
La seduta di psicoterapia diventa il momento in cui la quotidiana fuga da noi stessi viene sospesa e messa tra parentesi. Seduti sulla poltrona (a volte lavoro anche in piedi o sul materasso) entriamo in contatto con il fluire diretto dell’esperienza, e attraverso il dialogo gli diamo una forma, trovandogli un senso.
Sono questa sospensione e questa riflessione ad essere il perno centrale della terapia dell’ansia nel mio approccio. Sono questi strumenti a rendere la terapia dell’ansia un importante opportunità di crescita.